I Carcinomi Tiroidei- Day-Service Malattie della Tiroide Coordinatore Dr Marino Marinelli Endocrinologo

EVENTI

TIREOPATIE ED INQUINAMENTO AMBIENTALE

Rifiuti_Tossici_Ordona_(FG)

 In Italia si rileva una elevata prevalenza di patologie tiroidee, variabile da regione a regione e da paese a paese, configurando aree di endemia. Tra le cause principali, la trasmissione genetica ed eredo-familiare, un’inadeguata assunzione di iodio, alcuni farmaci, infezioni e contaminanti ambientali, tra cui quelli radioattivi, come è stato ampiamente dimostrato nel "fall-out" di Chernobyl e alcune sostanze tossiche (Distruttori Endocrini) come i Policlorobifenili (PCB), il Bisfenolo A (BPA), l’Acido Perfluorooctanoico (PFOA), ecc., che possono provocare documentate alterazioni della funzione tiroidea, fino al cancro.

Lo Screening Tireopatie e Inquinamento ambientale, da me promosso a titolo gratuito, su richiesta del Movimento Cittadini di Ordona, si propone lo scopo di effettuare uno studio epidemiologico di "prevalenza" di tutte le Tireopatie su un campione di residenti nell'area interessata da sversamenti di sostanze tossiche, scoperte con le operazioni dei Carabinieri "Veleno" e "Black Land".

Ciò ci consentirà di scattare un'istantanea sui possibili effetti, acuti e cronici, dovuti all'esposizione di eventuali tossici ambientali (Distruttori Endocrini) sulla tiroide, ghiandola endocrina di facile accesso sia all'esame clinico che a quello ecotomografico, consentendo un approccio diagnostico immediato e non invasivo.

Tali rilievi epidemiologici stratificati per età, sesso ed altri fattori di rischio, dovranno essere messi in relazione con l'analisi delle sostanze tossiche effettuate dal CNR per conto delle autorità inquirenti, per ricercare un eventuale nesso "causa-effetto", come documentato in alcuni studi internazionali per le sostanze chimiche testé citate, nonché confrontati con studi analoghi di prevalenza delle tireopatie in paesi con la stessa densità abitativa e con lo stesso apporto nutrizionale di iodio (Pescopagano Survey).

A tal proposito, lo studio SENTIERI 2014, il primo studio sistematico che analizza non solo la mortalità, ma anche due importanti parametri come i ricoveri ospedalieri e l’incidenza dei tumori nelle popolazioni residenti nei 44 SIN inclusi nel Progetto coperti dalla rete AIRTUM dei Registri Tumori, mette in evidenza inequivocabilmente un netto incremento dell'incidenza e dei ricoveri ospedalieri per tumori della Tiroide. Come ad esempio è accaduto a Taranto dove si è rilevato un aumento dell'incidenza del 58% negli uomini e 20% nelle donne.

Questi dati confermano l'aumento dell'incidenza, a livello mondiale, dei tumori della tiroide, anche se la mortalità è rimasta invariata, data l'ottima prognosi della stragrande maggioranza di tali neoplasie, ma contrastano con la causa di tale incremento, che secondo taluni sarebbe imputabile ad un uso non selettivo di alcune metodiche diagnostiche come l'Ecotomografia in soggetti non a rischio e non sintomatici, l'Agoaspirato Tiroideo, l'Eco-color-Doppler dei vasi epiaortici, la PET-TC, ecc.. In tutti questi studi epidemiologici viene mantenuto il classico rapporto di incidenza delle neoplasie tiroidee, maschio/femmine, a netto favore di quest'ultime, mentre nel caso di coinvolgimento di sostanze tossiche ambientali, si osserva un'inversione di tale rapporto, come è successo a Taranto.

Pertanto in base a queste evidenze è opportuno effettuare uno screening delle tireopatie sulla popolazione di Ordona che è a rischio di effetti nocivi da sostanze potenzialmente tossiche, illegalmente sversate nelle vicinanze del paese.

Lo screening, iniziato il 18.04.14, viene e verrà effettuato a titolo gratuito c/o il nostro Day-Service Malattie della Tiroide, su circa 300 residenti Ordonesi e consiste nella visita clinica, nell'anamnesi orientata a rilevare, tramite specifiche schede, non solo i dati demografici, ma la presenza di fattori di rischio per tireopatie (genetico, eredo-familiare, apporto nutrizionale di iodio, fumo, farmaci, infezioni, neoplasie, ecc.) e nell'esecuzione di un eco-power-Doppler tiroideo.

Nel caso di screening positivo o nel sospetto clinico-strumentale di una patologia tiroidea verranno richieste ulteriori indagini diagnostiche:

FT3, FT4 e TSH, per la valutazione della funzione tiroidea.

Anticorpi anti-TG, anticorpi anti-TPO e anticorpi anti-recettore del TSH, per valutare la presenza di una Tireopatia autoimmune.

Tireoglobulina, come marker di danno tiroideo acuto o sub-acuto.

Agoaspirato Tiroideo con esame citologico, nel caso di rilievo di noduli ad eco-pattern sospetto.

Analisi di mutazione del gene BRAF sul citoaspirato, come marcatore molecolare del Carcinoma Papillifero della Tiroide.

Inoltre, per tramite del sottoscritto, il Movimento Cittadini di Ordona ed il Sindaco chiedono che i residenti sottoposti a screening vengano esentati dal pagamento del ticket per l'erogazione, presso il Laboratorio di analisi ASL FG di Piazza Libertà, degli esami di cui sopra.

Foggia 27.05.14

 

Dr Marino Marinelli

Endocrinologo

Coordinatore del Day-Service Malattie della Tiroide

Via G. Rosati 137a - Foggia

Cell. 329 4121511
info@dayservicemalattietiroide.it





 

 

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Le malattie tiroidee sono in netto incremento negli ultimi anni nella popolazione generale, con netta prevalenza per le donne, grazie anche all'uso routinario di alcune metodiche di diagnostica per immagini come l'ecografia, l'eco-color-Doppler dei vasi epiaortici, la TAC, la Risonanza magnetica e la PET.

Tra le cause scatenanti e promuoventi tali patologie troviamo, oltre alla ben nota carenza di iodio nell'alimentazione quotidiana, riscontrabile nel "gozzo" e facilmente integrabile con l'assunzione di sale iodato, anche fattori eredo-familiari ed ambientali, come l'inquinamento da sostanze tossiche e radioattive, che rivestono un ruolo rilevante nella patogenesi dei tumori tiroidei e delle tireopatie autoimmuni (Tiroidite cronica autoimmune di Hashimoto e Morbo di Basedow).

Inoltre il frequente riscontro di noduli tiroidei, pone non pochi problemi al medico di medicina generale e allo specialista endocrinologo nella diagnosi differenziale tra patologia benigna e quella maligna, anche se, solo il 5% circa dei noduli tiroidei risultano essere dei carcinomi. Tuttavia, negli ultimi anni, stiamo osservando, nella nostra casistica ed in altri studi internazionali, un aumento dell'incidenza dei tumori tiroidei, soprattutto a carico dell'istotipo papillare, quasi triplicato.

Tenendo conto che la mortalità legata al cancro della tiroide è rimasta comunque molto bassa (0.5 decessi/100.000) e che solo una piccola percentuale di noduli tiroidei sono maligni, è necessario limitare gli interventi chirurgici, attraverso una rigorosa selezione pre-chirurgica.

La citologia agoaspirativa (FNAC: Fine Needle Aspiration Cytology) riveste un ruolo di fondamentale importanza nella diagnosi differenziale delle tireopatie nodulari e rappresenta a tutt’oggi un’irrinunciabile indagine routinaria che, se idoneamente eseguita e correttamente interpretata, offre il vantaggio di un'elevata accuratezza diagnostica (80-95%), soprattutto se effettuata sotto guida ecografica.

Il risultato dell'agoaspirato va sempre valutato, dallo specialista endocrinologo, nel contesto del quadro clinico-strumentale del paziente.

Nel nostro Day-Service Malattie della Tiroide effettuiamo di routine sul citoaspirato di noduli ad eco-patter sospetto, la ricerca della mutazione del gene BRAF V600E T>A, a livello dell'esone 15, che è presente, nella nostra casistica, in circa il 71% dei Carcinomi Papilliferi. Pertanto l'analisi molecolare, positiva per mutazione del gene BRAF, ci consente di ottenere una diagnosi "certa" di Carcinoma Papillifero (specificità del 100%), migliorando l'accuratezza diagnostica dell'Agoaspirato tradizionale di circa il 20%. Possiamo, pertanto, affermare che la mutazione del gene BRAF, è il "marcatore molecolare" del Carcinoma Papillifero della Tiroide, quello fra l'altro di più frequente riscontro.

Tale mutazione ha un valore non solo diagnostico, ma anche prognostico, individuando quei carcinomi con caratteristiche di maggiore aggressività, aiutando così l'endocrinologo nella stratificazione del rischio e nel management pre e post-operatorio del paziente.

Inoltre, la presenza di mutazione del gene BRAF potrebbe indicare l'efficacia di una eventuale "target therapy", con inibitori della Tirosina-Kinasi, in quei carcinomi ad andamento aggressivo, non captanti lo iodio radioattivo e pertanto insensibili alla terapia Radiometabolica.

I carcinomi tiroidei possono a volte causare difficoltà alla deglutizione (disfagia), alterazioni del tono della voce (disfonia), tosse, sensazione di ingombro antero-cervicale e comparsa di tumefazioni laterocervicali, in caso di metastasi linfonodali. Questi sono i sintomi ed i segni che devono mettere in allarme il paziente.

Ma la maggioranza dei carcinomi sono asintomatici e sono riscontati casualmente, per questo è importante una diagnosi precoce.

   

 

 

 


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